Scrivere, pensare, germogliare
di Mario Fresa
Il blog nasce da un laboratorio che ha voluto unire la leggerezza del
gioco con la meditazione critica. L’idea centrale che ha accompagnato il lavoro
di organizzazione degli interventi è stata quella di invitare gli alunni a rilevare,
giusta la grande lezione simbolista, le interne e segrete corrispondenze che
sempre legano e stringono le parole, i suoni, le immagini, i profumi di ciò che
intorno a noi si mostra.
Si può commentare un testo poetico, comprenderne l’acuta
vertigine, trasformandolo in immagine
e in segno; e si può leggere la ragna
di significati che nasconde un’immagine d’arte (un disegno, un dipinto, una
foto) riscrivendola nella metamorfosi di una prosa, di una scheggia narrativa, di
un dialogo breve (mai di natura didascalica o illustrativa, però; e mai di tipo
parafrastico).
La poesia resta lo spazio linguistico privilegiato di questa
ricerca. Non potrebbe essere altrimenti, perché ad essa dobbiamo riconoscere la
più intensa e la più nobile forma di quello strumento acuminato e misterioso
che è la parola.
Le finalità didattiche del laboratorio mirano a potenziare,
dunque, negli alunni, la capacità di utilizzare le risorse espressive della
parola nel modo più ricco e articolato, col proposito principale di rafforzare,
in loro, l’abitudine alla costante lettura (e rilettura) dei testi poetici, sì
da renderli più consapevoli della necessità di maturare una costante capacità di
riflessione e di indagine sui significati offerti dalla scrittura d’arte.
La fabbrica del testo ha invitato i giovani studenti a costruire
una piccola Wunderkammer in cui si
rincorrono e si rispecchiano, con amoroso stupore, la musica forte del
linguaggio poetico e le infinibili immagini che essa fa sempre, magicamente, germogliare
e crescere, senza fermarsi mai.
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